domenica 15 febbraio 2015

LA LUNGA STRADA DEL COGNOME MATERNO parte terza - Lotta per il Cognome e CONVIVENZE


UNA PASSIONE CHE SI CHIAMA DONNA
o, se volete, senso di dignità personale, rapporto consapevole di coppia e capacità reciproca di amare
di Iole Natoli
Da quando il Tribunale di Strasburgo ha condannato l’Italia, imponendole di provvedere al più presto (un “presto” letto come un “con comodo” dal nostro non solerte Parlamento) a varare una legge non discriminatoria sul cognome dei figli, abbiamo ripreso a riferirci unicamente alle situazioni matrimoniali, perché nel matrimonio si iscrive il ricorso di Alessandra Cusan e Luigi Fazzo, che hanno ottenuto la storica sentenza (->∆).
È alla loro tenacia che dobbiamo la discussione e l’approvazione alla Camera del DDL 360, divenuto dopo accorpamenti e modifiche DDL 1628 a seguito del suo approdo in Senato, ed è grazie alla loro fermezza e abilità - la causa è stata condotta da Luigi Fazzo in prima persona - che otterremo finalmente una legge, perché senza l’intimazione di Strasburgo il Parlamento non avrebbe mai fatto nulla.
Nel matrimonio era anche la prima causa italiana, che abortì nel 1982 (->∆). Nel matrimonio altre cause, finite come la mia con un rifiuto.